venerdì 29 maggio 2009

IL PAESE DELL'UTOPIA (Giacinto Auriti) - Parte 4

3 - IL CREDITO



Il credito ha un valore commisurato a quello della prestazione oggetto del credito. La moneta ha un valore commisurato all'ammontare numerico delle unità di misura del valore in essa rappresentate. È un puro valore giuridico causato dalla convenzione sociale sia nella sua essenza che nel suo ammontare.

Il credito, come ad es. la cambiale, si estingue col pagamento. La moneta continua a circolare dopo ogni transazione perché, come ogni unità di misura, è un bene ad utilità ripetuta.

Le scuole monetarie odierne, ignorando la distinzione tra valore creditizio e valore indotto hanno definito la moneta con l'assurda formula di “debito e/o credito inesigibile” per giustificarne l'esistenza e l'utilizzazione ripetuta. La risultante è stata l'assurda dichiarazione apposta sulle banconote (ad es. Lire Mille pagabili a vista al portatore. F.to Il Governatore della Banca d'Italia) concepite come false cambiali.

Poiché il valore del credito è dato dalla sua esigibilità, questa moneta non dovrebbe avere alcun valore sicché per noi dovrebbe essere indifferente avere denaro in tasca o non averlo.

La convenzione monetaria è talmente più importante di quella del linguaggio, che la dichiarazione cartolare impone qui una interpretazione addirittura incompatibile con quella letterale. Tutti ben sanno, infatti, che la banconota pur essendo una falsa cambiale è vera moneta.

Solo su queste premesse si spiega perché il Paterson fondò nel 1694 la Banca d'Inghilterra sulla regola di prestare le (false) cambiali della banca invece dell'oro. Poiché il valore della cambiale è causato dalla promessa del debitore, spacciando moneta sotto la parvenza di una cambiale, il governatore si arrogava il diritto di emettere moneta di cui si appropriava perché la prestava all'atto dell'emissione. E prestare denaro è prerogativa del proprietario. Dunque il governatore è falso debitore, ma vero proprietario della moneta. In tal modo la moneta nasce di proprietà della banca che la emette prestandola ai cittadini. Dovrebbe invece nascere di proprietà dei cittadini ed essere ad essi accreditata come reddito di cittadinanza.

La banca è pertanto un'associazione a delinquere che spaccia i propri delitti come un affare per le vittime. Una volta constatato che la moneta è una falsa cambiale, ci si spiega perché la Banca Centrale riporti la moneta emessa al passivo del bilancio, falsificandolo.

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