giovedì 3 febbraio 2011

I popoli possono autodeterminarsi solo nella misura in cui gli eserciti lo consentono. - D.B.

In un mondo dove la “flessibilità” sembra essere diventata un valore, noi dovremmo veramente diventare “flessibili”: dovremmo imparare ad essere affettuosi e disponibili con chi lo è con noi e con chi non conosciamo; dare fiducia all’altro, e dargli più possibilità nonostante i suoi errori di provarci la sua bontà d’animo e il rispetto nei nostri confronti. Ma se la nostra fiducia è tradita, se il nostro affetto è disprezzato, o peggio, se l’altro a priori agisce mosso da sentimenti di odio e disuguaglianza, da disprezzo o cieco egoismo, allora noi dovremmo diventare duri come la roccia, reagire con forza e assoluta determinazione. Perché la storia ci insegna che quei principi, quei valori, da noi riconosciuti e praticati, non si diffondono autonomamente come un dolce aroma, ma al contrario devono essere coltivati con fatica affinché il loro seme possa germogliare dalla dura terra di questa realtà materiale.

Troppo spesso – a mio avviso – confondiamo il mondo spirituale con quello materiale.
Questa confusione ci porta a predicare il “porgi l’altra guancia”*, o che “gli ultimi saranno i primi”** o ancora, a credere che l’Amore prevarrà su qualunque cosa. Tanti e tanto grandi furono gli insegnamenti delle varie figure mitologiche e degli esempi recenti quali Martin Luther King o Gandhi, di grande ispirazione per i cuori gentili; ma quanto rimane oggi del loro lavoro? Quanto i semi che hanno gettato sono stati in grado di difendersi dalle intemperie? Purtroppo quei semi d’Amore non cadono solo sul terreno fertile, ma anche su quello pieno di spine, su quello roccioso e sulla strada.
Il mondo non sarebbe quello che è oggi se quei valori e principi spirituali bastassero a modificare la realtà materiale (e mi permetto di dire che chi crede diversamente è vittima dell’ignoranza).
Sun Tzu ci insegna che per vincere una battaglia o la guerra stessa dobbiamo conoscere il nostro nemico e noi stessi.
Credo che sia proprio il nostro nemico ad essere stato trascurato nel corso della storia, e, a quanto pare, ad esserlo ancora oggi. Un nemico che si afferma nella realtà materiale con la violenza, e in quella spirituale con la paura.
Il Giusto che non sa, o non vuole, difendersi dalla violenza viene massacrato, punto.
Sicuramente quel giusto diventerà fonte di ispirazione (spirituale) per i cuori gentili e per gli animi nobili, ma gli esempi non forniscono certo gli strumenti per poter modificare una realtà dominata e plasmata dalla volontà di potenza; gli esempi entrano nella storia.
Se continueremo, quindi, a mischiare spirituale e materiale credo che non saremo mai in grado di cambiare la realtà. Sarà solo con azioni estremamente pianificate e calcolate, e quindi efficaci, che si potrà creare una società in cui i valori e i principi che tanto amiamo vengano rispettati e garantiti, e non, come invece avviene oggi, desiderati o rivendicati.

D.B.



* Luca 6,29
** Matteo 19,16-29

Nessun commento:

Posta un commento