lunedì 3 dicembre 2012

«Il meglio dell’Italia deve lavorare con la cooperazione sociale»

«Il meglio dell’Italia può, anzi, deve lavorare con la cooperazione sociale», prima di pronunciare queste parole Santo Versace schiarisce la voce, solitamente roca. Ci tiene, e si vede, a ribadire il concetto. Questa mattina a Roma al Palazzo delle Cooperazione, Federsolidarietà-Confcooperative e la Fondazione Altagamma, l’organizzazione che riunisce le aziende dell’eccellenza italiana e i marchi più famosi sui mercati internazionali, hanno presentato un protocollo per promuovere progetti comuni.

«Un’iniziativa», spiega Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidarietà-Confcooperative, «che nasce con l’obiettivo di favorire l’incontro e lo scambio tra il mondo della cooperazione sociale e il mondo delle imprese dei grandi marchi dell'alta qualità del made in Italy. Un’opportunità per coniugare l’eccellenza della qualità d’impresa e di prodotto, con il valore sociale e valorizzare le iniziative di welfare aziendale per il benessere delle persone occupate e delle loro famiglie»

Che la partnership abbia tutte le carte in regola per funzionare lo dimostrano le esperienze ormai consolidate che vedono lavorare fianco a fianco alcuni grandi marchi del made in Italy e le cooperative sociali.

In Calabria il consorzio cooperative Goel, attivo nella Locride, realizza capi sartoriali per lo stesso Versace, a Modena la cooperativa sociale di tipo B Alecrimwork realizza gadget ed eroga servizi alla Ferrari mentre a Trieste il consorzio cooperativo Arca gestisce l’asilo aziendale della Illycaffè.

«Questi», aggiunge Guerini, «sono solo alcuni degli esempi del percorso comune che imprese e cooperative sociali possono fare insieme. Questo protocollo deve essere per noi uno stimolo al miglioramento continuo, dall’eccellenza dell’imprenditoria italiana dobbiamo imparare a fare bene del bene».

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